SCIOPERO ROMA: venerdì 23 ottobre
SCIOPERO ROMA: venerdì 23 ottobre

Sciopero Roma: venerdì 23 ottobre. Orari e fasce di garanzia

Venerdì 23 ottobre sciopero nei comuni della periferia di Roma con gli autobus che saranno a rischio per 24 ore. Ad incrociare le braccia il sindacato Slm-Fast-Confsal per la protesta dei lavoratori di Schiaffini Travel, il consorzio che gestisce attualmente il trasporto pubblico urbano e/o scolastico, in 18 comuni della provincia di Roma.

A rischio i bus nei comuni di Marino, Grottaferrata, Frascati, Ciampino, Albano, Nemi, Castel Gandolfo, Rocca di Papa e Velletri. Le corse saranno garantite solo dalle 5,30 alle 8,29 e dalle 17 alle 19,59. Possibili stop nelle altre fasce orarie.

A indire la protesta è stato il Cub che ha proclamato uno sciopero generale di 24 ore che coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati, è quanto si legge sul sito del Ministero dei Trasporti.

A rischio anche il comparto aereo per 24 ore, dalle 00.01 alle 24. Per i lavoratori del settore ferroviario la protesta comincerà dalle 21 di giovedì 22 e andrà avanti fino alle 21 di venerdì 23. Lo sciopero potrebbe coinvolgere il personale dei treni del servizio regionale lombardo Trenord e quelli di Trenitalia, inclusa l’alta velocità.

Ecco le motivazioni che rivendita il CUB riguardanti lo sciopero:

Uscire dalla crisi con un nuovo modello di sviluppo per garantire lavoro stabile e tutelato, per aumentare salari, redditi, diritti e welfare
SCIOPERO GENERALE – 23 ottobre 2020 – intera giornata

Oltre l’emergenza rivendicando:

– Riforma degli ammortizzatori sociali per garantire reddito per periodi lunghi, aumento dei salari e pensioni,
– riduzione degli orari a parità di salario, pensione a 60 anni o 35 di contributi,
– investimenti pubblici per ricostruire la sanità pubblica,
– per dare strutture e personale alla scuola,
– per la cura del territorio e per favorire attività di ricerca e produzione ad alto valore aggiunto,
– sistemi nazionali pubblici di previdenza, assistenza, salute, istruzione,
– trasporto collettivo e di edilizia popolare con superamento del welfare aziendale e di categoria,
– progressività della tassazione e riduzione di quella su lavoratori,
– pensionati e ceti popolari ampliamento dell’offerta di case di edilizia pubblica e introduzione di un tetto al livello degli affitti privati e blocco degli sfratti,
– elezioni dei rappresentanti sindacali libere, democratiche aperte a tutte le liste costituite e senza riserve per nessuno.
– diritto di sciopero senza vincoli per lavoratori, organizzazioni e rappresentanze elette,
– rilancio ruolo e presenza dello stato negli asset produttivi del paese.

Contrastare il tentativo dei padroni di aumentare sfruttamento e disuguaglianze