zona rossa coronavirus roma

 

Un morto risultato positivo al tampone, 31 contagi tra i quali 20 pazienti, 9 dipendenti e 2 persone esterne alla struttura. L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) San Raffaele della Pisana a Roma è diventato zona rossa, nuovo focolaio del Lazio. Indagine epidemiologica in corso.

Nel giorno in cui l’Istituto Superiore di Sanità nazionale lancia l’allarme per la presenza di focolai attivi in Italia, a Roma viene istituita la prima zona rossa all’interno della città. Il focolaio nato nella struttura di degenza del San Raffaele Pisana è in estensione: 31 i casi accertati, un paziente morto. Isolato l’Istituto e l’area circostante, incluso il vicino European Hospital a cui fanno riferimento i degenti della struttura.

Coronavirus, allarme a Roma: focolaio in estensione

A Roma è scattata l’allerta massima: quello che a prima vista sembrava un cluster di contagi facilmente contenibile in poche ore si è trasformato in un pericoloso focolaio, con 31 casi accertati e una vittima. Per circoscrivere l’area di contaminazione da coronavirus dell’Istituto San Raffaele Pisana, in zona Portuense, l’Assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha chiesto e ottenuto nella notte al prefetto della Capitale l’istituzione di una zona rossa.

Un cordone sanitario realizzato in fretta, in collaborazione con il Ministero dell’Interno, per mettere in sicurezza la zona e prevenire la diffusione del virus. All’interno del quale rientra anche lo European Hospital, il nosocomio a cui è collegata la struttura in cui è scoppiata l’epidemia di contagi, e che normalmente invia lì i pazienti in riabilitazione.

Il Commissario della Asl Roma 3: “Sono 31 i casi accertati nel focolaio del San Raffaele Pisana”

“Alla data odierna risultano collegabili al focolaio dell’IRCCS San Raffaele Pisana 31 casi di cui 9 dipendenti, 2 esterni entrambi famigliari di operatori sanitari e 20 pazienti di cui 18 già trasferiti e 2 in trasferimento. E’ stata disposta la chiusura della struttura con cordone sanitario”, spiega il Commissario straordinario della Asl Roma 3, Giuseppe Quintavalle.