SCIOPERO

SCIOPERO: una nuova agitazione proclamata dai sindacati Orsa Tpl, Faisa Confail e Usb per il 13 ottobre 2017 interesserà i mezzi di trasporto pubblico.

Dopo lo sciopero del 29 settembre scorso, ridotto a 4 ore dopo l’intervento del Prefetto, per venerdì 13 ottobre la Capitale si prepara ad una nuova mobilitazione di 24 ore. A indire la protesta in Atac i sindacati Orsa Tpl, Faisa Confail e Usb, con quest’ultima che ha allargato l’agitazione anche al consorzio Roma Tpl che gestisce le linee periferiche della città. Per venerdì prossimo quindi bus, metro, tram e ferrovie a rischio da inizio servizio alle 5.30, dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.

A scatenare la protesta la decisione dell’amministrazione capitolina di proseguire per la municipalizzata capitolina sulla via del concordato preventivo in continuità. Dopo il via libera del Tribunale, è in via di elaborazione da parte degli esperti di Atac il piano definitivo che dovrà essere presentato entro il 27 novembre. Per i sindacati ‘in sciopero’, però, “non c’è ancora la certezza che i lavoratori di Atac non pagheranno pegno con ulteriori sacrifici come l’incremento dei carichi di lavoro” spiega Michele Frullo, di Usb.

Intanto questa mattina in Prefettura si è tenuto un incontro tra il sindacato di base, la Prefetta Paola Basilone, l’assessora all Mobilità, Linda Meleo, e il responsabile del Personale di Atac. Al centro del confronto soprattutto la situazione dei circa 200 dipendenti di Corpa e di Gis, che “non vengono pagati da mesi, chi da 4 e chi da 2, e non si stanno più recando al lavoro perché non ce la fanno” continua Frullo. L’incontro era stato ottenuto la scorsa settimana al termine di giorni di proteste durante i quali una rappresentanza di lavoratori era salita per protesta su alcune impalcature di un palazzo a due passi dalla sede di via IV Novembre.

“Ciò che sta accadendo all’indotto è uno dei primi effetti negativi del concordato Atac” continua il sindacalista. “Dall’assessorato continuano a ripetere che ora la palla è in mano ai giudici ma questa situazione non è più sostenibile. Ci sono 200 famiglie senza stipendio e anche il Prefetto ha chiesto un inervento”.

E infine Roma Tpl alle prese con continui ritardi nel pagamento degli stipendi. “Ribadiamo la nostra necessità a internalizzare i servizi. Quanto sta accadendo sui bus periferici è la dimostrazione che affidare pezzi di Tpl ai privati non garantisce né la qualità dei servizi, né un loro miglioramento, nè il lavoratori”.