Con la partecipatissima serata del 7 luglio e lo svelamento ufficiale del murale San Pietro delle Periferie firmato da Maupal, si è conclusa la prima edizione del Breda Art Festival, rassegna di arte urbana e rigenerazione culturale che dal 28 giugno ha trasformato il Villaggio Breda – enclave urbana dal tessuto sociale coeso e dall’identità forte – in un laboratorio artistico a cielo aperto.
Promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura nell’ambito del programma Artes et Iubilaeum – 2025, con il finanziamento dell’Unione Europea Next Generation EU (PNRR – Caput Mundi), il Festival ha saputo coniugare street art, pittura dal vivo, fotografia e performance contemporanee, affermandosi come una nuova dinamica culturale in grado di raccontare le trasformazioni urbane e sociali delle periferie.
Momento culminante della rassegna, lo svelamento del murale permanente di Maupal nella parrocchia di S. Maria Causa Nostrae Laetitiae: un’opera imponente dedicata a Papa Leone XIV, la prima in assoluto realizzata dall’artista sul Santo Padre. San Pietro delle Periferie, questo il titolo del murale, riflette l’approccio profondo e sensibile dell’artista romano, già celebre per aver ritratto Papa Francesco con l’iconica immagine del Super Pope. «Il linguaggio visivo – sottolinea Maupal – è il primo codice dell’umanità: precede l’alfabeto, lavora su piani emotivi e cognitivi che permettono una comprensione profonda, empatica, universale.»
Fin dall’inaugurazione con la mostra Super Pope, antologica dedicata proprio a Maupal, ospitata negli spazi della Parrocchia, il Festival ha registrato un’ottima affluenza di pubblico, coinvolgendo abitanti, famiglie, bambini e giovani del territorio. Un’isola felice nel cuore di una periferia complessa, dove l’arte ha attivato una partecipazione viva e spontanea. La scommessa – rischiosa – di portare arte contemporanea e contenuti di alta qualità in una zona lontana dai circuiti centrali è stata vinta.
Ad animare le giornate del Festival sono stati principalmente Workshop e laboratori partecipativi: Il basket su tela (1° luglio), condotto dal performer Baruz, ha introdotto i partecipanti alla sua originale tecnica pittorica realizzata palleggiando su tela con palloni imbevuti di colore; Sogno urbano (3 luglio), laboratorio della muralista Giusy Guerriero, ha guidato i partecipanti attraverso le tecniche della street art; lo stesso Maupal ha condotto l’incontro Quella sagoma ero io!, esperienza immersiva in cui i partecipanti hanno realizzato sagome che sono poi confluite nel murale finale.
Nel weekend conclusivo (5 e 7 luglio), piazza Erasmo Piaggio si è trasformata in un palcoscenico di live painting: dodici giovani artisti internazionali, selezionati in collaborazione con la RUFA – Rome University of Fine Arts, hanno dipinto in tempo reale le loro opere ispirate alle storie del quartiere. Provenienti da Argentina, Kenya, Portogallo, Turchia, Bulgaria, Croazia, Lituania, Russia e Regno Unito, questi giovani talenti hanno offerto visioni diverse e sorprendenti della memoria e dell’identità del Villaggio Breda.
I lavori sono stati poi donati al quartiere, divenendo patrimonio diffuso delle realtà locali: centro anziani, comitato di quartiere, parrocchia e associazioni.
In parallelo, il progetto Photo Attack ha intrecciato fotografia storica e contemporanea: un mosaico visivo creato da due giovani artiste con immagini messe a disposizione dagli abitanti e reinterpretate artisticamente.
La chiusura del festival, lunedì 7 luglio, è stata un’esplosione di arte dal vivo. Accanto al live painting di Baruz, si è svolta l’intensa performance del pittore-viticultore Maurizio Pio Rocchi: una danza pittorica eseguita su grande tela, accompagnata dalla musica dell’arpista Ornella Bartolozzi e dalla coreografia di una danzatrice in dialogo con il gesto pittorico. Un momento poetico e potente, che ha suggellato la riuscita dell’intero Festival.
Il Breda Art Festival si è rivelato un laboratorio culturale d’avanguardia, capace di trasformare una borgata storica come il Villaggio Breda in un luogo di creazione, sperimentazione e rigenerazione urbana. Qui, la pittura dal vivo è stata recuperata come linguaggio narrativo contemporaneo, in grado di raccontare e tradurre al futuro la realtà sociale dei territori.
Un progetto che ha acceso l’attenzione mediatica e istituzionale sulla periferia est di Roma, confermando che l’arte può essere motore di trasformazione reale e che le periferie non sono margine, ma orizzonte.