©Francesca Piovesan - Courtesy Ingar Krauss, Gaggenau e Cramum

Con “DEEP BLOSSOM” lo storico brand di lusso Gaggenau offre al pubblico l’opportunità di immergersi nelle nature morte che hanno reso celebre Krauss a livello internazionale. Le opere esposte, scatti analogici stampati in bianco e nero, sono trattate con l’antica tecnica fiamminga della velatura a olio e sono custodite in teche lignee create dallo stesso artista. Il risultato è un’immagine a colori tridimensionale, quasi scultorea, ma al contempo eterea, che non può che incantare lo spettatore, invitandolo a riscoprire con meraviglia ciò che lo circonda: i protagonisti del sogno catturato da Krauss sono semplici fiori provenienti dal giardino della sua casa in campagna al confine con la Polonia, diventata il rifugio dell’artista dopo il clamore del successo del Leica Prix vinto nel 2004.

In questo spazio suggestivo, nel cuore di Roma, il programma culturale promosso da  Gaggenau e Cramum continua a esplorare la bellezza intrinseca nella materia raccontata  dai più innovativi artisti al mondo. Le immagini essenziali, raffinate e sospese di Krauss si integrano armoniosamente con gli elementi minimali di design di Gaggenau, trasformando lo spazio in un’oasi di serenità al di là del tempo e del rumore urbano. Ingar Krauss, fotografo autodidatta nato nella Berlino Est, continua a sorprendere con la potenza e l’intensità delle sue immagini. Il percorso espositivo “Deep Blossom” pone al centro la luce, utilizzando i fiori come pretesto per esplorare la complessità e la “profondità” della realtà circostante, enfatizzata da una luce sempre radente. La tecnica della velatura, ispirata dalla pittura fiamminga e da Caravaggio, conferisce alle immagini un’unicità tridimensionale quasi materica.

Nel mondo sovraffollato del grande formato della fotografia contemporanea, Krauss difende la bellezza del “piccolo”, sottolineando la concentrazione di densità che si adatta perfettamente ai soggetti ritratti e li rispetta. La sua fotografia va oltre il mero trasferimento di immagini su carta; rappresenta l’essenza stessa dell’artista di fronte all’obiettivo, un regista che guida i fiori come attori su un palco.