girandola di roma 2017
Rievocazione Storica della Girandola di Roma

Il 29 giugno alle ore 21.30 torna la “RIEVOCAZIONE STORICA DELLA GIRANDOLA” di Roma in sincronia musicale a PIAZZA DEL POPOLO, Roma. Il tradizionale spettacolo di fuochi d’artificio celebra la festa di San Pietro e Paolo, Patroni della Capitale.

L’ideatore e progettista della “Rievocazione Storica della Girandola” nonché direttore tecnico per la realizzazione, il cav. Giuseppe Passeri, ha recuperato e rievocato per la prima volta la Girandola nel 2006 eseguendola dai Colli Vaticani in occasione dell’anniversario dei 500 anni della fondazione della Guardia Svizzera Pontificia. Successivamente nel 2008 ha ripristinato e proposto l’evento in base ai suoi studi storici-filologici a Castel Sant’Angelo per ben otto anni di seguito. Ora, seguendo le orme storiche dell’architetto Luigi Poletti e Virginio Vespignani la Girandola si svolge per la seconda volta dalle Terrazze del Pincio.
Il pubblico è invitato a guardare lo spettacolare fuoco d’artificio da Piazza del Popolo.

Programma pre-evento: ore 17.00 Regata dei circoli storici presso il Ponte Margherita – Banchina Regina Margherita lato Ripetta; ore 20.30 esibizione della Banda dei Granatieri di Sardegna e Reggimento Lancieri di Montebello, entrambi in tenuta d’epoca.

Charity: quest’anno l’impegno sociale collegato all’evento e rivolto ai terremotati del Centro Italia, in particolar modo a quelli del paese di Capodacqua che in quest’occasione saranno rappresentati dall’Associazione “Capodacqua Viva”. La raccolta fondi si svolgerà a Piazza del Popolo – lato Via del Corso nella giornata del 29 giugno. Sarà, inoltre, possibile donare tramite il link http://www.capodacquaviva.it/sito/donazioni-a-favore-dellassociazione/

Patrocini e sponsor: Il Pontificio Consiglio per la Cultura ha concesso anche per questa edizione il suo patrocinio riconoscendo nell’evento il valore culturale, storico, artistico e sociale. La Girandola è patrocinata, inoltre, da MIBACT, Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e promosso da ACEA spa, FONDAZIONE TERZO PILASTRO – Italia e Mediterraneo, Associazione Culturale MetaMorfosi e ninetynine.

Ingresso Gratuito


Organizzatore e realizzatore della “Rievocazione Storica della Girandola” è il Gruppo IX INVICTA.

 

LA STORIA 

La Girandola altro non era che un fuoco d’artificio studiato nei disegni da Michelangelo Buonarotti e perfezionato dal Cavalier Bernini (cfr. Onorato Castani, Osservazioni sulla Sicilia, pag. 23), il quale si rifece alle eruzioni del vulcano Stromboli “che vomita fiamme e foco”. Il genio fantastico del grande Architetto napoletano trasformò questo diluvio di razzi, baleni, e fulmini di fuoco in un disegno di colori ed arte insuperabili. Ben presto si sparse la voce di questo spettacolo fantasmagorico e Roma divenne meta di visitatori provenienti da ogni parte d’Europa. In una medaglia di Pio IV si vede il Castel Sant’Angelo incendiato da fuochi d’artificio

  • (cfr. Cose meravigliose di Roma 1625, e Grandezze di Roma 1678).

La Girandola rimase un appuntamento importante per i viaggiatori italiani e stranieri fino al 1834, anno da cui misteriosamente essa non fu più proposta, pare a causa della morte di chi ne doveva continuare la tradizione, che scomparve senza lasciare istruzioni specifiche in merito e perciò non la si poté più rielaborare. Tuttavia non tutto andò perduto.
Dai racconti dell’epoca, dalle osservazioni e dai disegni degli architetti e da appunti dei “mastri del fuoco” di allora, sono riuscito ad arrivare a conclusioni più che fondate sulla complessa struttura pirotecnica che allora era allestita; gli studi sono stati arditi e laboriosi anche perché le miscele di quel tempo erano il risultato di complicate e laboriose alchimie eseguite su materiali naturali e l’identificazione odierna è stata forse la parte più complessa e difficile.
Da Michelangelo in poi il segreto era riposto nei colori e non sui colpi come oggi siamo abituati a sentire, si dice che erano usati 4500 razzi sparati in una sequenza molto particolare e che i “Flumina Lucis” i fiumi di luce così chiamati dal Bernini non dovevano essere meno di 60 e non oltre gli 80 questo affinché l’iride umana sensibile non avesse a confondersi nella successione dei colori. Certo è che lo studio delle miscele che dovevano creare determinati tipi di colore era bagaglio di pochi eletti, coloro che si cimentavano in questi studi non erano semplici artigiani né tantomeno personaggi occasionali.