sushi finger's roma Finger’s

Finger’s

Da Milano a Roma, per far tornare la Dolce Vita: lo promettono due amici e soci che hanno un bel progetto in cantiere. Milano sembra la terra promessa di chi vuole affermarsi nel settore ristorazione, ancora di più dopo Expo, con molte imprese che nascono qui o arrivano da altre parti d’Italia e del mondo. Ma ogni tanto succede il contrario.

E dai successi milanesi ecco che si sposta verso Roma un marchio come Finger’s, fusion asiatica di alto livello, creato tredici anni fa da Roberto Okabe e subito balzato in cima alle preferenze di un pubblico attento alle novità e alla qualità.

La cucina nippo-brasiliana di Finger's tenta l'avventura romana

Un render della sala di Finger’s a Roma

Dopo aver raddoppiato a Milano (con Finger’s Garden) e aperto a Porto Cervo e a Mégève, sbarca nella Capitale con un indirizzo che promette di diventare un best seller. Il posto è centralissimo, a pochi metri da piazza del Popolo. L’operazione, che dovrebbe concretizzarsi con l’apertura in aprile, è stata possibile grazie all’alleanza con Francesco Palazzi, re delle limousine e degli eventi mondani, personaggio molto ben introdotto nel mondo dorato dei vip nostrani e hollywoodiani (per fare solo qualche nome, da Richard Gere a Tom Cruise e Madonna). Palazzi è già titolare di Giando, ristorante e pizzeria in via Francesco Carrara. E nello stesso palazzo, nella porta accanto, sta sistemando il nuovo locale, messo a punto con l’amico Roberto Okabe.

La cucina nippo-brasiliana di Finger's tenta l'avventura romana

Il millefoglie di tonno (foto di Francesco Mion)

Okabe, nella sua stessa definizione, è “software giapponese in hardware brasiliano”, geniale e gentile, grande lavoratore e instancabile fonte di idee, bravissimo nel creare combinazioni inedite di sapori, ingredienti, suggestioni. I suoi piatti riescono a prendere il meglio tra Oriente e Occidente, tra Italia, Giappone e Brasile, fondendo tutto in un insieme armonico e sempre nuovo. E hanno conquistato un giro di intenditori e di vip milanesi, soprattutto nel mondo dello spettacolo e del calcio (grazie anche al fatto che Roberto è socio di Clarence Seedorf).

Palazzi ha pensato bene di chiamarlo, e così nascerà Finger’s Roma, 50 coperti più una quarantina sotto il portico, tavoli e un banco per il sushi (“ancora più sorprendente di quello di Zuma”, promette), un posto, dice Okabe, dove creare un’atmosfera elegante ma accogliente, che riporti un po’ ai tempi e ai fasti della Dolce Vita.

Parte essenziale di questo progetto sono le modalità: Finger’s Roma avrà un’area lounge per bere cocktail innovativi, arricchiti con elementi orientali, e soprattutto dilaterà i tempi del dopo-cena, una cosa che “a Milano non funziona, mentre a Roma è fondamentale, perché in quella città sanno godersi la vita”, spiega Okabe, che ha colto perfettamente lo spirito dell’Urbe.
E che, entusiasta di natura, non vede l’ora di ritrovarsi tra le mani questo giocattolo nuovo. Per seguirlo, dice, “starò qui fisso, almeno per i primi mesi, e ogni tanto tornerò a Milano per vedere la mia famiglia”. Gli arredi, studiati dagli architetti Laura Rubino e Valerio Cappella, si ispireranno in parte a Finger’s Garden, ma in chiave ancora più elegante. E il posto, alla fine, riuscirà a portare a Roma due trend molto milanesi: il pesce e la fusion orientale. Per una nuova Dolce Vita, Japan style.

 


Fonte : http://milano.repubblica.it/