terrazza

Dopo tre anni di attività, Naos inaugura l’estate 2025 con una nuova identità: da locale notturno a indirizzo gastronomico completo, con l’apertura della sua grande terrazza e l’avvio di un nuovo corso culinario. La trasformazione, pensata inizialmente per settembre, è stata anticipata proprio grazie alla stagione estiva: una sorta di spin-off in terrazza, in attesa del rinnovamento definitivo. Situato nel cuore di Ponte Milvio, sopra il mercato rionale, Naos si presenta oggi come uno spazio polifunzionale e di design, sviluppato su 1.000 mq totali – metà dei quali all’aperto – con affaccio su Corso Francia, giardini pensili, arredi in cemento e travertino e un’impronta estetica che fonde modernità e richiami classici.

Una terrazza unica nel cuore di Ponte Milvio

Aperta dal martedì al sabato, dalle 19 alle 2, la terrazza ospita aperitivo, cena, dopocena e dj set. Grazie alla sua struttura modulare, è pensata anche per eventi privati, con la possibilità di suddividere gli spazi in più aree riservate. Un progetto architettonico studiato nel dettaglio, che si sviluppa in continuità con l’interno: cemento e travertino dominano il layout, accompagnati da divani in muratura, mentre voliere architettoniche creano giochi di altezze e volumi.

La nuova cucina: un viaggio nel Mediterraneo

Le novità passano anche dalla cucina. A firmare il nuovo menu in qualità di consulente è lo chef Fabrizio Cervellieri (già chef-patron di Aede), che ha affiancato la proprietà nello sviluppo della proposta e nella formazione della brigata. Partendo dalle radici greche del locale – richiamate anche nel nome Naòs, lo spazio sacro della luce – la cucina si apre oggi a tutto il bacino mediterraneo, con influenze che toccano Italia, Grecia, Spagna, Medio Oriente e Sudafrica.

La linea è semplice: grande spazio ai vegetali e al pescato, con piatti come l’hummus all’israeliana, speziato e intenso, servito con peperoni in agrodolce e sommacco; la caponatina di melanzane con sedano e pinoli tostati; il gambero rosa con latticello di yogurt greco, cetriolo e aneto; oppure il carpaccio di ricciola con cocco, lemongrass e olio alle foglie di fico. Non mancano interpretazioni come la crespella ripiena al ragù di mare con maionese alla bisque, l’agnello con patata al burro affumicato, aglio nero e limone candito, o il polpo alla brace con chorizo, maionese alle olive e pomodori confit. Il menu si può gustare alla carta oppure attraverso due percorsi degustazione da quattro o sei portate (40 e 60 euro), segnando un deciso passo verso un’identità da ristorante contemporaneo. Ad accompagnare una breve carta dei vini con una selezione di bollicine italiane e francesi, poi bianche, rossi e qualche referenza di rosati.

Archè: il viaggio liquido tra mito e modernità

A completare l’esperienza c’è il cocktail bar curato dal giovane bartender Luca Leone, che firma Archè, una drink list ispirata all’idea di “principio originario” rivisitato con tecniche moderne e spirito esplorativo. I cocktail di Archè rendono omaggio al retaggio ellenico fondendo suggestioni antiche con aromi mediterranei e tecniche innovative, dando vita a creazioni aromatiche e complesse, capaci di raccontare storie di un mondo classico reinterpretato con audacia e rispetto.
Tra le proposte spiccano mix come il fresco e avvolgente “Yali” – un omaggio al mare con note di agrumi e botaniche mediterranee – e il più deciso “Theros”, che combina spezie calde e profumi intensi per evocare atmosfere estive e solari. Ogni cocktail è un viaggio sensoriale che unisce equilibrio, gusto e narrazione, offrendo un’esperienza completa nel cuore di Naos.