nodo

Nodo è l’acronimo di Non-Ordinary Drinks Organization, il cocktail bar in piazza delle Coppelle nato con l’obiettivo di diventare un nuovo punto di riferimento del buon bere a Roma. Odori, aromi, sentori: tutto si gioca su quelle sensazioni olfattive e gustative che non devono per forza accordarsi, anzi. È un gioco di inganni che punta ad avere dei drink che danno un input al naso, mentre in bocca la bevanda risponde diversamente. Come spiega il bar manager Maurizio Musu: “Ci piace spiazzare il nostro pubblico, giocando con le contraddizioni e le dicotomie di sapori”. Ad esaltare il tutto la proposta food ideata dallo chef Francesco Giovannelli, una gustosa selezione di quindici tapas dal respiro internazionale.

La storia

Dopo un’apertura soft a luglio 2021, i soci Raffaella Foglia, Gerardo e Ruggero Wolleb, hanno da poco apportato un nuovo restyling degli ambienti grazie a Veronica Pierdominici e Antonella Lattanzio. Carta da parati, tessuti di velluto e giardini sospesi creati dal floral designer Dylan Tripp, Nodo è un petite cocktail con una trentina di coperti sia dentro che fuori e nasce per arricchire la proposta beverage del centro storico, con prodotti di qualità e grandi professionalità al bancone.

La proposta beverage di Nodo è affidata a Maurizio Musu, barman che si è formato in giro per l’Europa ma che Roma la conosce bene. “Le mie ultime esperienze sono state in locali che davano la stessa attenzione al food&beverage, come Angelina, AlexanderPlatz e Reserva. Così da Nodo ho voluto spingere su questo schema, anche se alleggerito, visto che il menu food è composto di tapas”, racconta. Una trasformazione estetica e di programma che porta Nodo a diventare a tutti gli effetti un cocktail bar con cucina, che punta a intrigare gusto e olfatto a partire dal bicchiere, ma che non tralascia la parte food e l’accoglienza del cliente a 360°.

La proposta beverage

Grande sperimentazione nella preparazione dei cocktail e passione per i profumi che vanno a finire il drink: “Sono quelli del barman-profumiere Oscar Quagliarini – spiega Musu – che danno carattere al cocktail”. Attenzione anche alla presentazione del drink: “Possono sembrare aspetti secondari – dice Musu – ma per la miscelazione il ghiaccio, che noi serviamo in chunk, ovvero pezzi monoblocco, e la scelta dei bicchieri sono fondamentali, anche per l’esperienza di bevuta”.

La nuova drink list pensata da Musu con la sua squadra, composta dai barman Leonardo Girini e Biagio Coppola, segue le stagioni: quella invernale privilegia drink da interno, forti non tanto come gradazione alcolica quanto per l’intensità dei sapori. Due i cocktail alla spina, i più beverini: uno è il Famose sto Spritz, appunto lo Spritz della casa, opportunamente twistato, l’altro è una versione rivisitata dell’Americano, chiamata amichevolmente Amerì. La carta continua passando con un drink molto comfort, non a caso chiamato Bello de nonna: un twist sul Rob Roy con blended scotch whisky, un vino fortificato in decozione il cui risultato finale somiglia a un vermouth e il finale con il profumo di Quagliarini.

Non mancano gli omaggi alla Royal Family: uno è Elisabetta d’Inghilterra, fra i best-seller di Nodo, il gin tonic della casa dedicato a The Queen, che si racconta se ne concedesse uno ogni giorno; l’altro è il Carlos y Camila, pensato come omaggio all’attuale re e alla sua consorte. Diversi gli omaggi alla letteratura, da Teresa Batista un White Russian rivisitato pensando al personaggio di Jorge Amado, con una panna alcolica e un liquore al caffè speziato.

Grande e piccolo schermo sono invece rappresentati dal Mrs Doubtfire, un twist sul Ramos Gin Fizz con base rye whisky al posto del gin, e dal divertente il JK Delaney, dedicato al personaggio della serie tv Taboo: un punch amabile intenso e beverino, che va a mixare un tè e un drink su base rum. Divertente anche perché prevede una parte interattiva: “È il cliente che completa il cocktail al tavolo perché viene servito con teiera e bricco”.

Ma non finisce qui. La proposta di Nodo è un servizio taylor made, come lo definisce il bar manager, che non lascia nulla al caso: “Apriamo alle 17 e per esempio abbiamo pensato anche all’ora del tè, con una selezione di bevande calde, compresi gli specialty coffee, e biscottini di accompagnamento”.

La cucina con le tapas internazionali

Lo chef Francesco Giovannelli ha pensato come accompagnamento a una selezione di 15 tapas che ben si combinano con i drink in cocktail list. Una carta internazionale, che va a intercettare il pubblico variegato che frequenta Piazza delle Coppelle, con molti turisti di passaggio. Si va dalla golosissima Focaccia de Nodo (farcita con mascarpone, mortadella bolognese Dop e prugne secche della California) al Pork and soul (Filetto di maiale alle erbe cotto a bassa temperatura, con salsa tonnata aromatizzata, servito in salsa Ponzu). E ancora il Tacos y Tartare ripieno di salmone norvegese, mango, erba cipollina, pepe rosa e panna acida, oppure i panini, che spaziano dal Pastrami all’Hamburger N.O.B°M. Non mancano le opzioni vegetariane, come il No Rolls No Party Rolls (sfoglia di riso con verza riccia, cipolla, carote, zenzero e mix Cajun) o Il croccante di farro (con pomodorino giallo del piennolo, olive nere al forno, basilico e camembert di bufala).