“Fra innovazione e tradizione“. Così lo stesso Teatro dell’Opera – e la sindaca Virginia Raggi, definiscono carattere e spirito della nuova stagione 2021-2022 di opera e balletto al Costanzi.
La nuova stagione del Teatro dell’Opera di Roma
Il mix di tradizione e innovazione non è una novità, è una delle carte vincenti dell’Opera romana che da anni va a gonfie vele e che non ha subito danni traversando i marosi del Covid. L’impronta si vede subito, a inizio stagione. Che esordisce il 20 novembre con una novità assoluta, il Julius Caesar di Giorgio Battistelli, diretto da Daniele Gatti, su libretto di Ian Burton da Shakespeare. Segue la ripresa di Tosca con le scene originali del 1900 di Hohenstein, l’evergreen per eccellenza che saggiamente, da anni, il Teatro alterna alle produzioni contemporanee per abbinare (come recita il comunicato ufficiale di piazza Gigli) “voglia di sperimentare” e “responsabilità verso il pubblico”.
La stagione prosegue poi con Kát’a Kabanová di Leoš Janácek, Luisa Miller, Turandot, I Puritani, Ernani e infine un raro e prezioso Alceste di Gluck.
Stesso balance per il balletto, che parte a dicembre con Lo schiaccianoci e va avanti con un trittico contemporaneo (Herman Scherman di William Forsythe, Walking Mad di Johan Inger, From Afar di Nicolas Blanc ed Ezio Bosso), con Il Corsaro di José Carlos Martinez (lo spettacolo troncato a marzo 2020 per la chiusura dei teatri), con una serie di serate dedicate al coreografo franco-albanese Preljocaj e, per chiudere il cerchio in chiave romantica, con Giselle.
Poi ci sono gli ormai consueti annessi: concerti, mostre, film-opera, OperaCamion, le corsie preferenziali per i giovani, conferenze e lezioni, il vivaio di talenti di Fabbrica.
Il quadro completo, compreso il programma in dettaglio, lo trovate nel comunicato sul portale del Teatro dell’Opera.