UN CIRCO BLOCCATO A ROMA DA FEBBRAIO E LA RICHIESTA D’AIUTO PER CONTINUARE A NUTRIRE I SUOI ANIMALI. A Capannelle, il Circo Lidia Togni lancia un messaggio d’allarme
Dal circo, con una lettera firmata dalla titolare dell’azienda Natalia Moskaleva, è stato inoltrato un messaggio.Una richiesta di aiuti per fronteggiare una crisi causata dal nuovo coronavirus. Si chiedono “fieno, crusca, carni per le tigri e generi alimentari per le famiglie al seguito”. Sono infatti una quarantina le persone che ruotano attorno a quest’impresa, tra artisti, operai e loro famigliari.
“Siamo arrivati a Capannelle lo scorso inverno per gli spettacoli di Natale. Abbiamo finito a febbraio e dovevamo andare a Nettuno ma siamo rimasti bloccati a causa del lockdown” raccontano gli impiegati del circo
“durante la quarantena qualche aiuto è anche arrivato, adesso invece niente. E noi siamo riusciti a lavorare solo una settimana, a Frosinone, prima dell’ultimo DPCM che ci ha spinti a tornare qui a Capannelle. Ma adesso siamo senza prospettive, perché non sappiamo quando potremo riprendere a lavorare”.
In assenza di un quadro chiaro, è impossibile programmare. Sopratutto adesso che i morsi della crisi, vissuta da tutto il settore degli spettacoli viaggianti, si fa sentire. Lo avvertono i lavoratori ma soprattutto i tanti animali che stazionano in via Appia Nuova. La quantità di cibo di cui necessitano è imponente. Ed è difficile da fronteggiare per un’azienda in crisi.